28.1.09

Una sola umanità...


Ieri sono stato nella marcia d'apertura del Social Forum... ed è stata ME RA VIG LIO SO.

Non ci sono razze, e pure vedo bianche, neri, indigeni; non ho sentito un discorso religioso, ma erano presente i cattolici, i protestanti, gli umbandisti, buddisti, induisti ecc.; non una causa, una lotta in particolare, pur che tutti sono qui perché un mondo migliore lo vogliono. Nella marcia era possibile vedere la nipotina con il suo nonno per dire che non esiste una eta adatta per sognare. A Belém c'è un pezzo di umanità, che rappresenta tutta l'umanità. Tanti colori, tanti volti diversi... ma sempre la stessa umanità...

Non sono un che crede nelle conquiste di questo Forum (Quelli a Davos posso cambiare qualcosa, questi a Belém possono chiedere di cambiare, se la sognano), ma sono uno che crede negli uomini, dopo che o lasciato la credenza nel divino, nel sopranaturale, restami credere all'umanità. Che può si, cambiare il suo futuro, cosciente del suo passato ed attento al suo presente.

Devo sembrare troppo idealista, troppo poetico... anche irreale... può darsi. Ma ho visto quello in che credo, moltissimo vicino a me, ho avuto un'epifania e sicuramente mi sono emozionato.

Vedete, non sono un giornalista, sono uno fato prolisso di natura...

Ma andiamo ai fati...

A Belém siamo più o meno 90 mille persone in questo forum... i capi di stato della America del Sud sono qui. Per le strade della mia città ci si senti tutte le voce del mondo... il problema è che non riescono ad essere in unisono. E chi le senti questi che urlano qui a Belém??? In Europa e negli stati uniti non si sa neanche che ci sia questo forum.

Ieri cercavo nelle agenzie internazionale e non c'era niente su questo forum... Reuters, BBC ed altre non pubblicarono niente. Oggi ho trovato, soltanto sul sito brasiliano della Reuter qualche notizia... ma su Davos c'è in prima pagina.

Il Forum di Belém serve per sfogarsi... serve perché i poveri dicano quello che vogliono, quello di chi hanno bisogno... serve per protestare contro il più ed il meno... serve per radunarsi e far vede come siamo belli come umanità... ma per cambiare... bene, mi spiace, però sono senza fiducia...

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* Le immagine sono di Rafael Maia

27.1.09

Speciale World social forum - In Italiano

Oggi, 27 gennaio comincia ufficialmente il Forum Sociale Mondiale a Belém, la più grande metropoli dell'Amazzonia e perché non dire, la capitale dell'Amazzonia. Il Forum è stato preceduto di altre diverse conferenze, incontri e raduni.
Il forum è un tentativo di discutere in una plenaria con rappresentanza mondiale le condizione di sviluppo dell'umanità, e non solo, ma anche, sentendo le minoranze e la gente più semplice, proporne delle soluzione.
La scelta di Belèm, la principale città dell'Amazzonia, non che una grandissima metropoli mondiale con oltre 2 milioni di abitanti, non è stata una scelta all'accaso. La tematica ecologia, in voga in tutto il mondo, ci tocca da vicino: come svilupparsi senza distruggere la natura? Chi vale di più, un uomo, un albero o pure un bradipo? Ovvio che non cerco di scherzare, e neanche di fare dei paragone assurdi, ma queste questione ci tocca.
la sfida che si affaccia sulle soglie sia della Casa Bianca, del Quirinale, Planalto o pure da qualsiasi centro di potere politico, è consigliare sviluppi sociale, ed economici, con la salvaguardia del patrimonio culturale del pianeta.
Ovviamente che la crisi economica mondiale non sarà trascurata, e per questo sarà un tema scottante però ne sono sicuro che anche qui ci si troverà qualcuno da mettere come colpevole.
Il forum comincerà tra un po' con una marcia che partirà della riva della Baia del Guajará, vicino al centro storico, e finirà nella piazza degli operai (Praça dos operários). Questa marcia pretende essere la più multiculturale mai fata. Io me ne vado adesso per questo avvenimento storico... che mi sta succedendo acanto...

Ciao... a presto...

P.S. Potete seguire anche sul sito www.fsm2009amazonia.org.br le notizie del forum: però in Portoghese, Inglese, Francese e Spagnolo.

25.1.09

Vida moderna... Qual limite?

Não sai do carro, ou sai do carro, diz, em tom imperativo, um conjunto de vozes desconhecidas que chegam de forma ameaçadora. Não se mecha! Passa o celular, passa a bolsa! Fique onde esta!

Continuamente recebemos ordens de quem não apetece dar-nos ordem. Não temos mais total ingerência sobre nossas atividades, sobre nossas ações. O mundo, o nosso mundo, esta tomando um rumo estranho à nossos anseios. Para nossos antepassados juntar-se em cidades foi uma forma de conseguir a sobrevivência com um pouco menos de esforço e com a garantia da segurança. Primitivamente reunir-se em cidade era uma forma de buscar compartilhar a proteção mutua. Com o transcorrer das eras a vida citadina viu o florescer da democracia, do direito, da arbitragem por lei... evoluímos e nos tornamos uma humanidade de cidadãos (habitantes de cidades).

Outrora uma evolução, hoje, no continuo evoluir, a vida em algumas cidades esta nos levando ao limite da barbárie. Nos reunimos em cidades para buscar proteção, hoje nos digladiamos nas cidades. Antes proteção mutua, hoje, ataques mútuos. Estamos sendo forçados "No Limite" de nossas capacidades. Sermos levados ao limite (ou nos levarmos a ele) nos despedaça, nos esfacela, nos sucede um crash, se é que posso assim usar o termo. Estando no limite buscamos culpados, vilões, vítimas, mocinhos, mas só encontramos humanidade, ombro a ombro conosco.

Somos violentos ou nos tornamos violentos? A pouco sugeri a meus alunos que assistissem ao filme "Crash - No Limite" e propus para análise duas questões: Quem são os vilões e os mocinhos do filme e ainda a fase citada por um critico que dizia: "o pior é que crash é um retrato de nossa rotina. Meus alunos tinham dificuldade de indicar vilões autênticos ou mocinhos genuínos, mas facilmente perceberam a verdade presente na frase do crítico, na verdade meus alunos estão sendo levados ao limite. De uma turma de 35 adolescentes, rapidamente contamos: 18 já haviam perdido celulares para o problema social que eles não conseguem analisar ainda. Todos tinham conhecimentos de amigos, parentes ou conhecidos que já haviam sofridos as mais variadas formas de violência. Eles, adolescentes de 12 a 14 anos, que contam ser o futuro, já desenvolveram técnicas "in"falíveis para não sofrerem violência, mas todas as técnicas implicam em limitação de suas liberdades, implicam em desenvolver preconceitos, limites, limites e limites. Aprendem rápido que o importante é se proteger "deles".
Pessoas que não trafegam por esta ou aquela rua neste ou naquele horário. O receio de quem se esta aproximando. A paranóia de ser vitima. Nos reunimos em cidades para buscar a proteção coletiva, hoje moramos nela buscando a proteção individual.